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TRASPORTI CATANIA

Metropolitana di Catania

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La metropolitana di Catania è una linea ferroviaria normale e a trazione elettrica della città di Catania, gestita direttamente dalla Ferrovia Circumetnea FCE.

L'infrastruttura ha le caratteristiche della metropolitana classica con alimentazione a 3000 V, è prevista l'estensione della linea alle zone extraurbane. La linea è percorsa solo da treni costituiti da materiale rotabile specifico.

Il tratto in servizio è di 3,8 km, parte in sotterraneo a doppio binario e in superficie a semplice binario, l'originario percorso urbano di superficie della FCE.

 

Dalla fine degli anni sessanta, in seguito all'aumento del traffico veicolare, il percorso urbano della Ferrovia Circumetnea che dal porto, dopo aver costeggiato i binari della stazione centrale delle FS, attraversava diagonalmente la città al centro del Corso delle Province fino a giungere alla Stazione Borgo, divenne sempre più difficile da gestire date le interferenze pesanti con le vie cittadine.

Si profilarono per la ferrovia, nonostante la sua utilità per il traffico pendolare, perfino ipotesi di soppressione e a tappe successive alla limitazione del capolinea ferroviario a Corso Italia nel cuore della città moderna di Catania. Permanendo tuttavia, ancora in parte, le difficoltà di attraversamento dei trenini e la pericolosità della promiscua convivenza con i veicoli su strada si arrivò al progetto di interramento del tracciato ferroviario cittadino.

Da lì si concretizzò infine l'idea di farne una vera e propria metropolitana ricalcando il tracciato esistente, nato per le esigenze commerciali del secolo precedente. Il progetto (in fase di realizzazione) venne poi completato con l'estensione verso l'aeroporto, attraversando il centro della città ed il quartiere di Librino, e verso Misterbianco nell'area urbana.

I lavori, interrotti e poi ripresi nel 2013, sono allo stato attuale in fase di ultimazione relativamente alle tratte Borgo-Nesima e Galatea-Stesicoro, con l'apertura dell'intera tratta Stesicoro-Nesima prevista entro il 30 giugno 2016.

 

 

 

 

PORTO DI CATANIA

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Il primo porto a Catania venne costruito su iniziativa del re Alfonso d'Aragona, nel sito in cui era stato costruito, nel X secolo, il porto da parte dei saraceni. Il porto venne dotato di attrezzature adeguate all'attracco di grossi vascelli da trasporto, ma le violente mareggiate del golfo di Catania distrussero più volte i moli artificiali che venivano costruiti. L'evento più drammatico si verificò nel 1601, quando una mareggiata di inaudita violenza cancellò ogni struttura lasciando soltanto un mucchio di pietre.

All'inizio del XVIII secolo, si realizzò da parte dei Borboni, quello che possiamo vedere ancora oggi. Il porto venne realizzato con tecniche moderne e la diga foranea fu realizzata con grande attenzione alla robustezza del manufatto, facendo attenzione a quanto avvenuto nei secoli precedenti.

Nel corso del secolo vennero apportati miglioramenti ed agli inizi del XIX secolo, sempre dietro l'impulso borbonico, il porto migliorò le sue strutture.

Dopo la costruzione della Ferrovia Messina-Catania, il 1º luglio 1869 la Stazione di Catania Centrale venne collegata al porto mediante un raccordo in discesa lungo 914 metri costruendovi inoltre un fascio di binari e la Stazione di Catania Marittima.

Intorno al 1898 anche la Ferrovia Circumetnea raggiunge il porto costruendovi una stazione di testa.

Intorno agli anni trenta del XX secolo, il regime fascista decise di ristrutturare il porto apportandovi notevoli modifiche; venne eseguito l'interramento e la costruzione delle banchine, denominate Molo Crispi, ad est degli Archi della Marina che vennero attrezzate per l'attracco delle navi.

Fino ad allora il mare lambiva le mura della città in prossimità della Porta Uzeda. Ciò gli fece raggiungere la struttura attuale e lo rese uno dei porti più moderni dell'Italia Meridionale. Venne prolungata la diga foranea di altri 600 metri ed irrobustite le difese dei moli; sulla diga foranea venne inoltre costruita una grandissima gru a sbalzo per le operazioni di carico e scarico.

Durante il secolo la struttura è stata sensibilmente modificata tanto da spostare le banchine di circa 100 metri verso il mare guadagnando così degli spazi per l'ampliamento delle banchine stesse e della viabilità interna al porto. Alla metà del secolo scorso gran parte della diga foranea venne fortemente danneggiata da una mareggiata di grandi proporzioni e poi ricostruita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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STAZIONE CENTRALE DI CATANIA

La stazione di Catania Centrale è la stazione principale della città di Catania. Si trova adiacente alla grande piazza Papa Giovanni XXIII nella quale confluiscono alcune tra le arterie viarie più importanti e trafficate della città. È importante stazione, oltre a Messina Centrale, della linea costiera Messina-Catania-Siracusa ed è origine delle linee Catania-Caltagirone-Gela e Catania-Palermo (che passa dalla stazione di Caltanissetta Xirbi). È inoltre connessa al proprio deposito locomotive e raccordata con il Porto di Catania.

 

Catania Centrale venne costruita nell'ambito del programma di costruzioni ferroviarie intrapreso in Sicilia con la costituzione della Società Vittorio Emanuele e proseguito con la Società per le Strade Ferrate della Sicilia, detta anche "Rete Sicula". Faceva infatti parte del progetto per connettere mediante la strada ferrata l'estremo lembo nord della Sicilia e il porto di Messina alle zone produttive della fascia orientale e zolfifere di quella centro-orientale dell'Isola.

La stazione venne costruita nella stessa zona delle raffinerie di zolfo, ove ora sorge il "Centro fieristico le Ciminiere" e venne inaugurata il 24 giugno 1866, ma aperta al traffico regolare dal 3 gennaio 1867, giorno in cui venne aperto all'esercizio il tronco ferroviario Giardini-Catania della ferrovia Catania – Messina (il cui primo tratto era stato inaugurato meno di un mese prima).

Il 1º luglio 1869 la stazione di Catania veniva collegata al fascio binari del porto della nuova Stazione di Catania Marittima mediante un raccordo in discesa lungo 914 metri. L'edificio della stazione costruito da Vittorio Emanuele era molto semplice e privo di tettoia e solo dopo il 1870 si pose mano alla costruzione definitiva del fascio binari della stazione venne interessato, lato mare dal collegamento ferroviario a scartamento ridotto della Ferrovia Circumetnea, dalla fermata di Catania Gaito alla stazione di Catania Porto attivato il 10 luglio 1898. Se fosse stata accolta la richiesta della FCE la stazione avrebbe avuto un tratto a doppio scartamento con inserzione nell'ultimo tratto della Messina Catania (a quel tempo gestita dalla Società Sicula).

 

Venne invece costruito un viadotto in ferro a due travate per sovrappassare la detta linea ferrata all'altezza degli scambi di ingresso proseguendo il rilevato in discesa fino ad affiancarsi al XXIII binario (della stazione Centrale di Catania) con un semplice marciapiedi per la fermata proseguendo fino al porto quasi a filo del mare. Il viadotto in ferro è stato demolito alla fine degli anni ottanta durante i lavori di costruzione del ramo di metropolitana.

La stazione ha subito un primo ampliamento all'inizio degli anni sessanta quando in conseguenza dell'elettrificazione della Messina-Catania è stato anche ampliato il fascio dei binari (lato Sud) con la creazione di una diga sul mare che ha consentito il prolungamento dei binari di stazione. Nell'occasione vennero realizzate anche le pensiline sui marciapiedi esterni. Un'ulteriore ampliamento del fascio viaggiatori, portando da 7 a 9 i binari dedicati, è avvenuto a metà degli anni settanta in conseguenza della maggiore richiesta di trasporto pendolare. Nello stesso periodo gli apparati di stazione sono stati centralizzati in un'unica grande cabina di comando, eliminando definitivamente le due vecchie cabine di comando ACI "A" e "B".

Il programma di ristrutturazione del "Nodo Catania" in corso di realizzazione prevede l'abbandono della localizzazione attuale del fascio binari, con l'interramento già approvato dei binari della stazione. Il fabbricato attuale tuttavia verrà conservato.

AUTOBUS LOCALE AMT

L'AMT, sigla di Azienda Municipale Trasporti, era un'azienda a totale gestione pubblica di trasporto del comune di Catania che dal 1º agosto 2011 è stata rifondata come AMT, Azienda Metropolitana Trasporti S.p.A.

 

Il trasporto pubblico a Catania, fino agli inizi del Novecento, era costituito da un modesto servizio privato di bus a cavalli. Il 2 aprile 1905 iniziò il suo servizio la Société Tramways et Eclairage Electrique a Catane, con tre linee tranviarie. Nel 1949 subentrò la SCAT (Società Catanese Trasporti) che soppresse il servizio tranviario e lo sostituì con filobus ed autobus; ad essa subentrò a sua volta, nel 1964, l'AMT (Azienda Municipale Trasporti), di proprietà del Comune di Catania che gestiva il servizio di trasporto pubblico urbano interessando anche dei Comuni limitrofi per mezzo di apposite convenzioni.

Nei primi anni duemila il sistema è entrato in profonda crisi finanziaria che ha prodotto tra 2009 e 2011 la riduzione di molti servizi e l'accumulo di un elevato disavanzo di bilancio.

Il 1º agosto 2011 la vecchia azienda municipale è stata trasformata in S.p.A. mantenendo la stessa sede, gli stessi impianti e adottando un nuovo logo.

 

Il personale

 

L'AMT contava, a fine 2008, 934 dipendenti. La nuova AMT S.p.A ha all'atto della fondazione 765 dipendenti.

 

Il servizio di trasporto viene esercitato mediante 47 linee ordinarie, una navetta rapida ("Alibus") collegante il centro con l'aeroporto ed una navetta rapida ("BRT") collegante il Parcheggio Due Obelischi con Piazza Stesicoro. Quest'ultima è la prima di 4 linee previste dal Comune di Catania dotate di corsie preferenziali protette da cordoli sulla maggioranza del percorso; la stessa è promossa commercialmente come "Bus Rapid Transit", pur risultando costruttivamente differente dall'omonimo sistema di trasporto dotato di sede segregata, veicoli ad alta capacità, diritto di precedenza e banchine di tipo ferrotranviario.

Sono inoltre attivi un servizio turistico a richiesta (linea 410) e un servizio speciale per disabili con una copertura giornaliera dalle ore 5.30 alle ore 24.00.

Le linee ordinarie sono divise in linee ad alta, media e bassa frequenza integrate da linee circolari di quartiere, che servono zone esterne della città senza transitare per i nodi di scambio.

Il servizio apposito per disabili fornisce la possibilità agli utenti non deambulanti di richiedere, dalle loro abitazioni fino alla destinazione richiesta, un servizio pubblico espletato da mini autobus denominati Pollicino, che sono forniti di attrezzature idonee per la salita e la discesa delle carrozzelle.

 

L'AMT possiede un parco di autobus abbastanza eterogeneo e per la maggior parte con elevata anzianità di lavoro. Ad essi si aggiungono alcuni minibus Pollicino per non deambulanti e 7 minibus ad accumulatori elettrici.

 

  • Rimessa 1, Catania, Via Plebiscito 747 (storica)

  • Rimessa 8, Pantano d'Arci (Officina, carrozzeria e rimessaggio)

 

L'AMT gestiva i parcheggi auto della città, ricavandone una forma di finanziamento. Successivamente al mutamento politico dell'amministrazione comunale venne deliberata la cessione della loro gestione alla Sostare Srl; rimasero gestiti quelli di Piazzale Sanzio, di via Luigi Sturzo, di Via Santa Sofia e di Piazza della Repubblica e delle aree dell'Università di Catania presso la Cittadella e dell'azienda ospedaliera Cannizzaro, ma nel corso degli anni uno dopo l'altro anche questi sono stati ceduti.

Nel 2011 l'AMT è divenuta titolare di tutti i parcheggi di scambio del Comune di Catania (Fontanarossa, Due Obelischi, Nesima, Alcalà Borsellino, Misericordia), curando l'appalto per la messa in funzione degli stessi.

Nel primo semestre 2013 sono stati messi in funzione i parcheggi di Nesima e Due Obelischi; da quest'ultimo si diparte la linea BRT1.

TRANSFER SICILIA  

Tel. +39 346 011 0794                                                                                                        

 

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